Cantine di Nessuno

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Cantine di Nessuno

fa parte di un progetto più ampio che lega il mondo del food a quello
del vino e dell’ospitalità. E’ una cantina fuori dall’ordinario perché i  vigneti sono da viticoltura eroica, rese bassissime, altissimi costi di lavorazione, che però regalano un prodotto davvero prezioso.

CANTINE di NESSUNO vuole valorizzare le​ potenzialità dei vitigni autoctoni ​conciliando le
moderne tecnologie di vinificazione con la tradizione etnea.

La cantina si trova nel versante SudEst del vulcano, tra Fleri e Trecastagni, in mezzo ad una suggestiva area caratterizzata dalla presenza di conetti vulcanici spenti. Si trova tra i 700 metri di altitudine di Monte Gorna, gli 800 di Carpene e i 900 metri di Monte Ilice, tre contrade adiacenti, ma diverse tra loro per caratteristiche, esposizione e vocazione produttiva.

Le coltivazioni

si concentrano su circa 10 ettari con vitigni autoctoni di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto, buona parte dei quali con viti che oltrepassano i cento anni di vita in condizioni di “viticoltura eroica”, da cui si estrae il risultato di quelle diversità che fanno dell’Etna un territorio unico.

Il particolare vigneto di Monte Ilice, da cui si producono i due Cru/Contrada MILICE, si estende sul dorso del monte con una pendenza che raggiunge il 65%, di fronte al mare, con viti centenarie e lavorazione manuale.

La storia ci insegna che nei secoli, la terra come i vigneti, è costantemente passata di mano (Chiesa, aristocratici, feudatari, contadini e, ultimamente, imprenditori e professionisti) mostrando affezione, tradizione e frequentazione di tutti.
Se la terra è sempre lì a trasformarsi, ma mantiene inalterato il legame con la gente, essa è di tutti, quindi, di nessuno.

Quando m’accorsi che saliti al capo del possente licor gli erano i fumi, voci blande io drizzavagli:
Il mio nome Ciclope vuoi? L’avrai ma non frodarmi Tu del promesso a me dono ospitale.
Nessuno è il nome, me la madre e il padre chiaman Nessuno, e tutti gli altri amici”.

OMERO/Odissea

 

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